Trend di sostenibilità: dove e quanto investono le aziende?
I trend di sostenibilità: dove e quanto investono le aziende? Il White Paper di Interzero
La transizione verso un’economia circolare è inevitabile – queste sono le conclusioni dell’ultimo White Paper di Interzero, Imprese ed economia circolare: un approfondimento. La trasformazione ecologica delle imprese non è guidata solo dalle normative, ma anche dalle aspettative di clienti, investitori e istituzioni finanziarie. Per affrontare al meglio questo cambiamento, collaborare con una società di consulenza ambientale è la scelta più strategica.
Per gli imprenditori lo sviluppo sostenibile è ormai una priorità in agenda
Lo studio Imprese ed economia circolare: un approfondimento rivela che la maggioranza delle aziende ha già avviato iniziative sostenibili o intende farlo. A confermarlo, il 71,1%-84,9% dei dirigenti di aziende medio-grandi in sei paesi europei.
Le aziende dei settori FMCG (81%) ed elettronica (82%) sono le più attive in questo ambito. Per queste imprese, l’implementazione di soluzioni circolari non è più vista come un semplice vantaggio competitivo, ma come una necessità per mantenere la posizione sul mercato.
La situazione è leggermente diversa per le aziende dei settori delle costruzioni, del retail e della logistica, dove poco più del 60% degli intervistati dichiara l’intenzione di adottare il modello di economia circolare. Da questa prospettiva, introdurre cambiamenti ecologici consente di superare la concorrenza, creare e guidare le tendenze del settore, guadagnando così la fiducia di nuovi clienti e investitori.
Quale budget dedicano le aziende medio-grandi allo sviluppo sostenibile? Quali attività sono oggetto di maggiori investimenti?
Scarica il White Paper e scopri le ultime tendenze nello sviluppo sostenibile.
Azioni vs realtà: stato di avanzato dell'Agenda 2030 nel settore delle imprese medio-grandi
Nonostante l’adozione di nuove iniziative sostenibili, la maggioranza delle aziende intervistate è ancora lontana dal raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030. L’obiettivo di reporting non finanziario, considerato il più “facile” da implementare, è stato raggiunto solo dal 20,5% delle aziende intervistate, mentre l’obiettivo di carbon neutrality, definito il più “difficile”, è stato conseguito solo dal 15,7%. Questa situazione spinge inevitabilmente le aziende a cercare supporto consulenziale. Le aziende intervistate hanno infatti unanimemente espresso la volontà di avvalersi dei servizi di consulenza ambientale, affidando ad una società compiti strategici, gestionali e operativi.
Dal punto di vista dei manager: ridurre gli sprechi e aumentare l'efficienza attraverso soluzioni sostenibili
I dirigenti di aziende medio-grandi hanno dichiarato che l’adozione di attività sostenibili può portare vantaggi alle loro imprese, tra cui:
- riduzione della quantità di rifiuti prodotti (e conseguente abbattimento dei costi di gestione);
- aumento dell’efficienza operativa dell’azienda;
- soddisfazione delle crescenti aspettative di clienti, istituzioni finanziarie e investitori;
- adeguamento alle tendenze emergenti e prevalenti del settore.
Tuttavia, gli autori dello studio sottolineano che, per ottenere benefici concreti, è necessario implementare cambiamenti basati su dati e misurazioni specifici. In caso contrario, le aziende rischiano di indirizzare male i loro investimenti. Solo il 35,5% delle aziende intervistate ha dichiarato di valutare l’efficienza ambientale dei prodotti, dei servizi e dell’intera organizzazione. Alcune aziende hanno affermato di non disporre di dati o ricerche utili che consentano loro di creare una strategia di sviluppo sostenibile. Questi dati evidenziano chiaramente da una parte la necessità di condurre lavori di ricerca e sviluppo, dall’altra l’esigenza di una collaborazione permanente con un partner consulenziale come Interzero, specializzato nello sviluppo sostenibile.
Dal punto di vista dei manager: ridurre gli sprechi e aumentare l'efficienza attraverso soluzioni sostenibili
A causa dell’enorme impatto che le attività di sviluppo sostenibile hanno sulla percezione dell’azienda da parte di tutti i suoi stakeholder, le imprese che cercano supporto consulenziale si orientano secondo criteri specifici:
- capacità di adattare i servizi offerti alle specificità del business. Molti imprenditori hanno riscontrato difficoltà o perfino l’impossibilità di implementare soluzioni standardizzate e non personalizzate per i propri modelli di business;
- ampia gamma di servizi offerti dalla società di consulenza. I dirigenti intervistati apprezzano particolarmente la disponibilità di servizi ambientali completi e integrati, nonché la possibilità di usufruire della consulenza anche in altre aree, non necessariamente legate alla sostenibilità;
- buona reputazione della società di consulenza ambientale.
Come consulenti ambientali, comprendiamo perfettamente le aspettative degli imprenditori. In interzero sviluppiamo servizi ambientali integrati su misura per le diverse esigenze dei nostri clienti, per aziende di tutte le dimensioni e in ogni settore. Offriamo consulenza ambientale completa, formazione, audit, e forniamo soluzioni personalizzate nel campo dello sviluppo sostenibile, del riciclo, della gestione dei rifiuti e delle macchine per il trattamento dei rifiuti. Supportiamo le aziende nell’adempimento degli obblighi ambientali legali e nell’implementazione di un’economia circolare.
Lo studio di Interzero
Sono stati analizzati sei paesi: Italia, Austria, Polonia, Slovenia, Croazia e Serbia. Gli obiettivi dello studio erano:
- comprendere e analizzare le tendenze di mercato nel campo della sostenibilità e dell’economia circolare;
- indagare i potenziali ostacoli all’implementazione di pratiche sostenibili;
- identificare le principali necessità legate alla sostenibilità delle imprese medio-grandi;
- analizzare la prontezza di queste imprese nella transizione verso modelli di business più sostenibili.
I dati analizzati durante lo studio provengono da comunicati stampa aziendali, articoli su giornali e riviste, report sulla sostenibilità e interviste condotte con i dirigenti delle imprese intervistate.
Contatti
Success story: dagli avanzi PVB film agli stivali di gomma
Lo sapevi che... dagli avanzi di PVB film, scarti di produzione dei finestrini delle auto, si ricavano stivali di gomma?
Pilkington Automotive Poland, produttore di parabrezza per automobili, cercava una soluzione per il problema del surplus di pellicola in polivinilbutirrale (PVB), un materiale utilizzato per produrre parabrezza stratificati e resistente agli urti. Questo materiale, difficile da smaltire in modo sostenibile, viene solitamente incenerito, generando costi elevati e sprechi. Per risolvere il problema, Pilkington ha collaborato con Interzero, che ha individuato come potenziale partner FAGUM STOMIL, azienda produttrice di stivali in plastica con esperienza nel riciclo. Dopo un anno di test e sperimentazioni, la collaborazione tra le aziende ha portato allo sviluppo di un processo per trasformare la pellicola in granulato plastico utilizzabile per nuovi prodotti.
Un modello di economia circolare
Questo progetto rappresenta un modello di economia circolare: Pilkington elimina i costi di smaltimento e guadagna dal riciclo, mentre FAGUM STOMIL introduce stivali realizzati interamente con il PVB riciclato, dimostrando l’impegno verso la sostenibilità ambientale. Grzegorz Skomorowski, vice direttore di FAGUM STOMIL, ha sottolineato l’importanza di soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale e sensibilizzare i consumatori.
Interzero considera il progetto un esempio di successo nella creazione di nuovi circuiti di riciclo, dimostrando che con volontà e creatività è possibile trovare soluzioni anche per materiali tradizionalmente non riciclabili.
Contatti
"Resources SAVED by recycling" study
Più riciclo, meno spreco di risorse: il futuro delle imprese è circolare
Lo studio annuale Resources SAVED by recycling, condotto dall’Istituto Fraunhofer UMSICHT, dimostra ancora una volta il potenziale del riciclo.
Nel 2023, Interzero ha evitato l’emissione di circa 1,2 milioni di tonnellate di gas serra riciclando 2,5 milioni di tonnellate di materiali e ha risparmiato più di 11,1 milioni di tonnellate di risorse primarie, pari ai tessuti consumati da circa 28,6 milioni di persone nell’Unione Europea. Questi dati evidenziano l’importanza di una gestione sostenibile delle risorse attraverso il riciclo, che rappresenta una soluzione efficace per ridurre l’impatto ambientale e promuovere un’economia circolare.
Il potenziale del riciclo dei tessili: una sfida ancora aperta
Mentre il riciclo degli imballaggi è già ben avviato, quello dei tessili è ancora agli inizi. Attualmente, solo l’1% delle 92 milioni di tonnellate di tessili scartati ogni anno a livello globale viene reintegrato nella produzione tramite il riciclo fibra a fibra. Secondo il presidente di Interzero, Dr. Axel Schweitzer, c’è un enorme potenziale in questo settore che non viene sfruttato, e per questo è cruciale spingere verso una trasformazione circolare più ampia e sistematica. L’azienda punta a collaborare con l’industria tessile per sviluppare un approccio integrato alla raccolta, selezione e riciclo dei tessuti, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale del settore e a promuovere la competitività delle aziende attraverso soluzioni circolari sostenibili.
Pressioni normative e premi per la sostenibilità
La necessità di un’economia circolare efficace è accentuata dalle imminenti normative europee che entreranno in vigore nel 2025, tra cui i requisiti per la raccolta differenziata dei rifiuti e l’introduzione della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR) per i tessili.
Da oltre 15 anni, Interzero ha fatto verificare scientificamente l’impatto ambientale delle sue attività di riciclo, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare su questi temi. Grazie al suo impegno costante, l’azienda ha ricevuto il Premio Tedesco per la Sostenibilità 2024 nella categoria Gestione dei Rifiuti e Riciclo, oltre a un riconoscimento speciale per la trasformazione delle risorse. Questi premi riflettono l’importanza del lavoro svolto da Interzero e confermano la validità delle sue soluzioni circolari come modello di riferimento per la sostenibilità nel settore.
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Reporting di sostenibilità: verso l'implementazione della CSRD
Reporting di sostenibilità: verso l'implementazione della CSRD
In che modo la CSRD influisce sulle attività della vostra organizzazione?
Il 5 gennaio 2023, la Commissione Europea (CE) ha pubblicato la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), a seguito del processo di revisione della Non Financial Reporting Directive (NFRD).
La direttiva CSRD è un elemento chiave del pacchetto UE sulle misure legate alla sostenibilità, inclusi gli aspetti di finanza sostenibile che comprende una serie completa di misure volte a migliorare il flusso di capitali verso attività sostenibili in tutta l’UE.
L’obiettivo della direttiva CSRD è quindi quello di migliorare il reporting di sostenibilità per sfruttare al meglio il potenziale del Mercato Unico europeo e contribuire alla transizione verso un sistema economico e finanziario pienamente sostenibile e inclusivo, in linea con il Green Deal europeo e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals, SDGs).
Il documento esplora le seguenti aree:
- Introduzione al CSRD,
- Calendario di rendicontazione,
- Il supporto di Interzero al reporting ESG,
- Comunicare la sostenibilità,
- Fasi operative,
- Fattori ambientali, sociali, di governance, digitalizzazione e sicurezza.
Per scaricare il documento, compila il modulo:
Una storia di successo: Riduzione dell' impatto ambientale delle qualificazioni dei Campionati Mondiali di Floorball Maschili (WFCQ)
Ridurre l'impatto ambientale delle Qualificazioni ai Campionati Mondiali Maschili di Floorball (WFCQ)
Introduzione: Negli ultimi anni, la conversazione globale sulla sostenibilità si è intensificata, spingendo le organizzazioni di tutto il mondo a valutare la propria impronta ambientale. In prima linea in questo movimento, il nostro team ha intrapreso un’analisi completa sull’impatto ambientale delle Qualificazioni dei Campionati Mondiali Maschili di Floorball (WFCQ). Utilizzando l’Environmental Sustainability Dashboard (ESD) sviluppata da Interzero, abbiamo avviato un percorso per valutare e mitigare l’impronta di carbonio di questo importante evento sportivo.
Contesto:Le Qualificazioni dei Campionati Mondiali Maschili di Floorball (WFCQ) si sono svolte a Škofja Loka, in Slovenia, dal 31 gennaio al 4 febbraio 2024. Hanno partecipato 5 squadre provenienti da Slovenia, Belgio, Svizzera, Italia e Danimarca, insieme ai rappresentanti della Federazione Internazionale di Floorball (IFF). In totale, tra atleti e staff, erano presenti 216 persone, 2.453 visitatori, 33 volontari, e la forza lavoro locale.
Sfida: La carbon footprint della sede delle WFCQ
Come potevamo garantire che le Qualificazioni dei Campionati Mondiali Maschili di Floorball (WFCQ), oltre ad essere una grande dimostrazione di atletismo e sportività, fossero anche in linea con il nostro impegno per la sostenibilità? Di certo il compito è stato complesso, con molteplici dimensioni da considerare, tra cui le operazioni sul luogo, la logistica dei trasporti, le attività di comunicazione, la preparazione delle esposizioni, l’alloggio e i servizi di ristorazione. Grazie ad un team dedicato e all’Environmental Sustainability Dashboard, abbiamo affrontato la sfida a testa alta.
Le Qualificazioni dei Campionati Mondiali Maschili si sono svolte presso la Poden Arena, situata a Škofja Loka (Slovenia), per tutta la durata dell’evento.
Per calcolare i gas serra (GHG) attribuibili alla sede, sono state considerate le seguenti categorie di impatto:
- Combustione di carburanti stazionari.
- Consumo complessivo di elettricità.
- Consumo di calore/freddo dalla rete.
- Consumo di acqua.
- Smaltimento dei rifiuti.
Soluzione: La nostra metodologia si è basata sui principi della Valutazione del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment), garantendo che ogni aspetto dell’evento fosse esaminato attentamente per valutarne l’impatto ambientale. Dalla quantificazione delle emissioni di gas serra alla valutazione della produzione di rifiuti e dei trasporti, nulla è stato trascurato. Utilizzando la nostra Dashboard, siamo stati in grado di raccogliere e analizzare dati da varie fonti, rispettando gli standard internazionalmente riconosciuti come il Global Reporting Initiative (GRI).
Risultati: Siamo arrivati a dei risultati importanti. Con una carbon footprint totale di 108,1 tonnellate di CO2 equivalente, abbiamo ottenuto preziose informazioni sulle aree dove i nostri sforzi possono fare la differenza più significativa. Il trasporto è emerso come la dimensione più impattante, rappresentando il 52% dell’impronta di carbonio dell’evento, principalmente a causa dei viaggi aerei. L’alloggio e la ristorazione hanno seguito, contribuendo in modo significativo alle emissioni complessive.
Tuttavia, una volta ottenute queste informazioni, non ci siamo fermati alla semplice valutazione, ma abbiamo anche suggerito strategie mirate alla riduzione dell’impatto ambientale. Dalla promozione di opzioni di viaggio sostenibili per i partecipanti all’ottimizzazione del consumo energetico della sede e alla minimizzazione della produzione di rifiuti, ogni misura di mitigazione è stata guidata dal nostro impegno per la sostenibilità.
Alla fine delle Qualificazioni, non solo abbiamo raggiunto l’obiettivo di quantificare l’impatto ambientale dell’evento, ma abbiamo anche dimostrato il nostro costante impegno per la sostenibilità. Attraverso soluzioni innovative, abbiamo reso un evento sportivo un punto di riferimento per la responsabilità ambientale, stabilendo un nuovo standard per i futuri campionati mondiali.
In conclusione, il successo della nostra iniziativa di sostenibilità per le WFCQ maschili testimonia il valore delle decisioni basate sui dati e dell’azione collettiva.
In linea con la nostra visione “A world without waste”, Interzero è sempre impegnata in attività sostenibili per garantire la salute del nostro pianeta.
Cos'è l’Environmental Sustainability Dashboard?
L’Environmental Sustainability Dashboard (ESD)
è la soluzione di consulenza di Interzero mirata a guidare i clienti nell’integrazione della sostenibilità alla loro strategia aziendale. L’ESD comprende diversi passaggi, partendo dall’analisi del contesto fino alla creazione di un Piano d’Azione per la Sostenibilità. Tra questi passaggi, un elemento chiave è la Dashboard, una piattaforma online progettata per aiutare le aziende a calcolare i diversi impatti ambientali, sociali e di governance associati alle proprie principali attività e/o prodotti.
La valutazione dell’impatto considera diverse dimensioni come emissioni, energia, materiali, acqua e rifiuti. È possibile calcolare una vasta gamma di indicatori (KPI) di output, come le emissioni di gas serra (GHG) o l’impronta materiale. Per calcolare il set di output sono necessari determinati dati per ciascuna dimensione. Sia i dati di input che di output vengono selezionati e generati in base a standard comunemente utilizzati, come la Global Reporting Initiative (GRI).
Le informazioni di output possono essere utilizzate non solo per scopi di comunicazione, ma anche per valutazioni tecniche e possono essere integrate dall’azienda nel proprio rapporto di sostenibilità aziendale.
L’ESD è aperta ad aziende di qualsiasi dimensione, sia che offrano servizi o prodotti.
Contatti
Sapevi che i glitter sono stati vietati nell'Unione Europea?
Questa iniziativa mira a contrastare gli effetti negativi delle microplastiche sull’ambiente e sulla salute umana. I cosmetici però saranno gradualmente sottoposti alle nuove regole: i glitter presenti nei prodotti da risciacquare saranno disponibili fino al 16 ottobre 2027 e in quelli da lasciare sulla pelle fino al 16 ottobre 2029.
Nel 2030, saranno vietate le microparticelle di polimero sintetico utilizzate per incapsulare profumi. Nel 2031, il divieto coprirà granuli che riempiono superfici sintetiche negli impianti sportivi. Alla fine, nel 2035, il divieto si estenderà a rossetti, smalti per unghie e altri prodotti per il trucco.
Questa decisione fa parte della strategia dell’Unione Europea nella lotta contro l’inquinamento e nel processo di transizione ecologica. La Commissione Europea spiega che le nuove normative mirano a prevenire il rilascio di circa mezzo milione di tonnellate di microplastiche nell’ambiente. Anche se i glitter costituiscono una parte relativamente piccola dell’inquinamento totale, la sua eliminazione è di primaria importanza.
Il divieto non riguarda i glitter realizzati con materiali biodegradabili, organici o solubili in acqua.
Risorse PNRR 2023
600 milioni di euro di risorse PNRR faranno parte degli interventi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica sui settori della raccolta di rifiuti, della logistica e del riciclo di rifiuti di apparecchiature elettriche, elettroniche, carta e cartone.
I fondi saranno destinati alla meccanizzazione della raccolta differenziata e alla creazione di ulteriori strutture di trattamento dei rifiuti. Le risorse complessive sono state destinate per il 60% alle Regioni del Centro-Sud e al 40% alle Regioni del Nord. I progetti includono l’ammodernamento di impianti già esistenti e il miglioramento della raccolta soprattutto dei rifiuti plastici.
Interzero Italia vi accompagnerà nel viaggio verso la neutralità ambientale e l’economia circolare.
Indice di circolarità: cos’è e come si misura
Per questo motivo, conoscere le definizioni e gli indici di misurazione può essere un grande vantaggio: gli indicatori e i parametri sono gli alleati perfetti per quantificare il margine di miglioramento e i successi in materia di aspetti talvolta difficili da misurare.
La Specifica Tecnica UNI 11821 è entrata in vigore in Italia il 30 novembre 2022 e descrive un metodo di rating univoco per la misurazione del livello di ‘circolarità’ di una azienda, di qualunque dimensione. La norma di riferimento è applicabile sia a livello micro (singole organizzazione, inclusi enti locali), sia a livello meso (gruppi di organizzazioni come distretti industriali o filiere produttive). Il livello macro (regione/paese) è escluso dal perimetro di applicazione seppure l’Appendice B indichi linee guida per la misurazione di circolarità anche a questo livello.
L’indice può misurare tutto ciò che viene prodotto nelle aziende, in tutti i settori e senza eccezioni. I dati necessari al calcolo dell’indicatore devono provenire da processi appartenenti ad una o più fasi del valore come la progettazione, l’approvvigionamento, la produzione, la distribuzione e la vendita, l’utilizzo e consumo e il fine vita. La natura degli indicatori può essere quantitativa, qualitativa e semi-quantitativa.
Per ‘Indicatore di circolarità’ si intende una misurazione del ‘livello di circolarità’ di una impresa. Il ‘livello di circolarità’ (LdC) è il posizionamento aziendale in relazione a un sistema di rating che, nel caso della Specifica Tecnica in oggetto, è costruito in base alle seguenti dimensioni della ‘sostenibilità’: materiali, energia e acqua, rifiuti e emissioni, logistica, prodotti e servizi, risorse umane, asset policy e sostenibilità. Ogni dimensione sottende un set di indicatori, soddisfatti i quali l’impresa ottiene un posizionamento ovvero un livello di circolarità.
La standardizzazione di un indice di circolarità potrebbe permettere un riconoscimento a livello europeo e, quindi, un sostegno in più nel percorso di transizione energetica delle aziende. I passi compiuti a livello legislativo dal Consiglio Europeo sono un aspetto incoraggiante, ma avere a disposizione un metodo di analisi che permette di ottenere dati precisi permetterebbe un parallelismo tra la circolarità e la certificazione ambientale di prodotto.
Il tema della misurazione del livello di circolarità assume un’importanza rilevante anche nel calcolo degli impatti e nell’adozione di misure di mitigazione, riduzione e compensazione al fine di migliorare la performance ambientale dell’azienda. Un’accurata misura della propria circolarità costituisce, inoltre, un’opportunità di marketing e di attrattività per investitori e partner.
Quanti modi esistono per misurare la circolarità?
Uno tra gli elementi più comuni tra i diversi metodi esistenti è la redazione di un bilancio input – output seguendo un approccio “Life Cycle Based”. In generale, come indicato dal Ministero dello Sviluppo Economico nel documento di inquadramento e di posizionamento strategico “Verso un modello di Economia Circolare per l’Italia”, l’approccio nella definizione di un bilancio può essere graduale sia nel considerare le tipologie di risorse da inventariare (materiche, energetiche), sia per il grado di approfondimento (es. nel coinvolgimento o meno dei fornitori o di altri soggetti della filiera).
Interzero ha l’esperienza per condurre le attività di misurazione della circolarità aziendale. L’azienda riceverà un documento analitico che conduce alla valutazione dell’Indicatore di Circolarità e un attestato relativo all’Indicatore di Circolarità. Interzero garantisce un servizio affidabile: l’Indicatore di Circolarità calcolato segue la normativa vigente (la Specifica Tecnica UNI 11821) ed è quindi certificabile. In aggiunta, Interzero offre anche il Supporto alla certificazione dell’Indicatore di Circolarità, garantendo sempre massima competenza e trasparenza. I consulenti ambientali di Interzero mettono a disposizione la propria preparazione nel campo di analisi dei cicli di vita dei prodotti e nel riutilizzo di materiali giunti a fine vita per garantire ad ogni azienda una transizione ambientale sicura ed efficace nel pieno rispetto delle normative.
Gli obiettivi della COP27 per le emissioni e le energie rinnovabili
Lo scopo del COP27 è principalmente uno: trovare e adottare soluzioni che permettano di arrivare alla neutralità climatica entro la metà del secolo e l’impiego di energie rinnovabili al 100% entro il 2035.
Il contesto di questa Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima è un contesto difficile e reduce da fenomeni metereologici estremi e una crisi energetica che compromette ogni anello della catena produttiva. Nonostante ciò, i dati promettenti degli ultimi mesi dimostrano la resilienza dei Paesi a fronte della crisi climatica e hanno visto un incoraggiante miglioramento dei dati riguardanti il riciclo e la riduzione delle emissioni di CO2. Però rimane fondamentale trovare una linea di accordo per proteggere il futuro del nostro Pianeta e coordinarci sulle soluzioni da adottare nell’ottica dell’economia circolare.
Le azioni da mettere in campo sono, come indicate alla COP21 di Parigi, fondamentali per il Pianeta. Prima di tutto, occorre intensificare gli sforzi per cercare di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C al di sopra delle temperature preindustriali; quindi, limitare il più possibile l’impatto che le industrie hanno sul pianeta. Quali sono gli obiettivi della COP27?
Innanzitutto, la mitigazione del cambiamento climatico attraverso la riduzione delle emissioni. Siamo sulla buona strada, ma il margine di miglioramento c’è e i risultati di neutralità ambientale sono più raggiungibili che mai. L’impiego di nuove tecnologie e di fonti di energia rinnovabile, l’efficientamento energetico delle vecchie apparecchiature, la modifica delle pratiche di gestione o del comportamento dei consumatori sono soluzioni che i Paesi dovranno mettere in atto presentando obiettivi di contenimento. Il secondo punto sull’Agenda della COP27 è l’adattamento al cambiamento climatico e, di conseguenza, agevolare i finanziamenti per il clima e gli investimenti su risorse sostenibili di energia al fine di contenere il danno.
La crisi energetica e la crisi climatica sono aspetti che vanno attenzionati nello stesso momento. L’approvazione di leggi sul clima per tagliare le emissioni di gas serra saranno il primo passo per arrivare alla neutralità ambientale e toccheranno i settori elettrici, dei trasporti e dei riscaldamenti. L’impegno della transizione energetica verso risorse non dannose per il pianeta e l’annullamento per emissioni è l’argomento che più sta a cuore ad Interzero e alle aziende che richiedono il nostro aiuto per diventare parte attiva della soluzione.
Direttiva UE sui caricatori comuni
Lo scopo principale è la riduzione di rifiuti elettronici associati alla produzione, al trasporto e allo smaltimento dei caricabatterie: la direttiva agevola i consumatori nel compiere scelte più sostenibili durante l’acquisto e l’uso di apparecchi tecnologici. Verrà infatti introdotto un simbolo che specifica se un nuovo dispositivo viene fornito di caricabatterie e un’etichetta che informa sulle prestazioni di ricarica: in questo modo, i consumatori potranno scegliere se acquistare un nuovo dispositivo con o senza caricatore e usare lo stesso caricabatterie per più dispositivi.